Nel 1749 Carlo di Borbone commissiona a Ferdinando Fuga una grande struttura che potesse ospitare i poveri del Regno. Con il figlio Ferdinando, il progetto dell’edificio si ridimensiona arrivando alle attuali dimensioni e subendo una svolta maggiormente pragmatica anche nelle finalità. Infatti il Real Albergo dei Poveri negli anni, ospita anche gli orfani, per imparare un mestiere grazie alle numerose maestranze e macchine industriali presenti nell’edificio. Nel corso degli anni la sua funzione sociale muta, ospitando anche altri tipi di enti. La forte incuria negli anni ed il terremoto dell’80 portano all’abbandono del palazzo e lo rendono non utilizzabile.

Il recupero di Palazzo Fuga deve essere una priorità per la politica, nazionale e locale, perché può rappresentare un volano economico estremamente importante per la città. A mio avviso, è fondamentale che con qualsiasi scelta si attui per la struttura, si tenga conto di un forte principio di SOSTENIBILITA’ ECONOMICA: non possiamo assolutamente rischiare di vederlo nuovamente abbandonato dopo pochi anni, considerando inoltre che i 100 milioni a disposizione, come riportato dal Ministro Franceschini, non saranno sufficienti per rimettere a posto tutta la struttura.

Avendo lavorato per alcuni anni nell’ambito di congressi internazionali, ho avuto modo di vedere diversi congressi di migliaia di persone e di valutare quanto il turismo congressuale possa incidere sulle economie locali. Napoli, con la Mostra d’Oltremare, è automaticamente tagliata fuori nella scelta di molti grandi congressi. Questo perché la struttura è molto vecchia, ma soprattutto per la posizione non ottimale in città. Bisogna inoltre tenere conto che a Napoli mancano anche gli alberghi, considerando che Roma ne ha dieci volte in più.

La mia proposta è di trasformare Palazzo Fuga in un POLO CONGRESSUALE, anche con alberghi ed importanti spazi per esposizioni culturali. Un polo del genere attrarrebbe tanti grandi eventi in città, con migliaia di professionisti spesso accompagnati dalle famiglie. Le ricadute di una scelta del genere andrebbero ad incidere notevolmente sul territorio: oltre a rivalutare fortemente l’area, a portare fortissimi guadagni dai turisti, genererebbe soprattutto tantissimo lavoro. La posizione della struttura è ideale: vicino all’aeroporto ed alla stazione e a due passi dal centro storico. I turisti entrerebbero nel centro storico dall’area ad est di via Duomo, rivitalizzando un’area che forse é la meno turistica dello stesso centro. Una struttura come il Los Angeles Convention Center porta ogni anno 2 milioni di visitatori, pronti ad alloggiare, mangiare, fare acquisti e visitare le principali attrazioni culturali, con un notevole impatto sull’economia locale. Strutture storiche in Europa ospitano già moderni centri congressi, come l’Hofburg di Vienna.

Viene da chiedersi, cosa diventerebbe allora la Mostra d’Oltremare? Immagino che la Mostra potrebbe ospitare sedi delle università di Napoli e, data la vicinanza con Monte Sant’Angelo, Piazzale Tecchio ed il CUS, diventare un efficiente cittadella universitaria, un parco dove i giovani possano anche fare sport e rilassarsi tra un momento di studio e l’altro. Questa è la mia proposta, spero di aprire un dibattito per analizzarne i pro ed i contro. Ad ogni modo spero che qualsiasi cosa si faccia per il Real Albergo dei Poveri, venga fatta velocemente, ma anche in maniera ragionata e soprattutto pensando al futuro.
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