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Mesi fa ho avuto modo di viaggiare a Tokyo e non ho potuto fare a meno di notare la pulizia maniacale delle strade. Non mi è mai capitato, neanche in Finlandia, di vedere strade così pulite. I giapponesi hanno una cultura molto differente dalla nostra, ma credo questo non basti a spiegare come sia possibile mantenere strade così pulite. Ho provato a documentarmi con un po’ di articoli e guide sul Giappone e mi sono imbattuto nella “teoria delle finestre rotte” formulata da due studiosi di scienze sociali nel 1982.

La teoria afferma che mantenere e controllare ambienti urbani reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, il bere in pubblico, la sosta selvaggia o l’evasione nel pagamento di parcheggi, mezzi pubblici o pedaggi, contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi.

Ad esempio l’esistenza di una finestra rotta (da cui il nome della teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale” [fonte wikipedia]

Ho quindi notato che a Tokyo non esistono cestini pubblici per le strade (uniche eccezioni nei pressi dei distributori di bibite).

Dove buttano le carte gli abitanti di Tokyo? In primis gli abitanti di Tokyo non possiedono carte da buttare. In secondo luogo, ove mai avessero qualche rifiuto, se la tengono in tasca e lo buttano a casa loro.

È impensabile qualcosa del genere a Napoli dove abbiamo uno street food unico al mondo? In effetti anche a Tokyo lo street food è molto sviluppato, ma gli esercizi commerciali che offrono cibo hanno tutti al loro interno dei cestini per i rifiuti. Chi acquista cibo può mangiarlo nel locale o all’esterno sulle panchine per esempio e poi buttare i rifiuti all’interno.

Un giorno io e mia moglie passeggiavamo per strada a Tokyo mangiando dei salatini e tutti ci guardavano malissimo. Mangiare per strada a Tokyo è inconcepibile perché si corre il rischio di sporcare le strade. Non lo fa nessuno.

A Napoli è possibile fare qualcosa del genere? Stiamo parlando chiaramente di culture molto differenti e di cambiamenti nelle abitudini che richiedono molto tempo, ma non impossibili se si pensa che 15 anni fa, ad esempio, si fumava ovunque. Come amministratore pubblico credo che è nostro compito rimuovere sempre di più i cestini di rifiuti dalle strade e sensibilizzare il cittadino a non gettare i propri rifiuti dove capita, ma in appositi spazi. Può il Comune di Napoli emettere un’ordinanza che preveda che chiunque somministri cibo o bevande è tenuto ad avere dei cestini per lo smaltimento dei rifiuti all’interno del proprio esercizio commerciale e non fuori? Porterò questa proposta a chi di dovere perché credo che con poco impegno si possa incidere molto sulla civiltà dei nostri concittadini e sulla cura delle nostre strade.