Mi è piaciuta un’intervista al Soprintendente La Rocca sull’importanza di recuperare alcuni luoghi di Napoli, ora in stato di abbandono. In particolare, la prossima amministrazione dovrà considerare una priorità lavorare per il recupero di Villa Ebe a Pizzofalcone, della Stazione Bayard (un pezzo di storia quasi cancellato) del Mausoleo Schilizzi a Posillipo, del forte di Vigliena e di tanti altri edifici storici. La Città Metropolitana dovrà decidere cosa fare di un altro gioiello del nostro patrimonio in rovina, villa d’Elboeuf a Portici, sul mare. Si dovranno poi attivare sinergie con la Curia per il recupero di una parte importante del patrimonio ecclesiastico che rischia di essere cancellato, come la Chiesa di Stella Maris. Così come sarà importante attivare sinergie con la stessa Soprintendenza, che dovrà avere un ruolo più attivo, con un dialogo istituzionale più rapido ed efficace (vedi il cosiddetto arco borbonico). Impossibile non citare poi il Real Albergo dei Poveri. Quest’ultima struttura ci impone una riflessione seria sul ruolo di questi edifici da fare rinascere: per questi recuperi la burocrazia non basta. È necessaria una visione politica di lungo respiro, che sappia guidarci in queste scelte, come nei grandi cambiamenti urbanistici, necessaria per decidere cosa fare di queste strutture da recuperare. Scelte che sappiano influenzare la Napoli del presente, ma soprattutto che guardino alla Napoli del futuro.