Credo che studiare ed interrogarsi sui problemi creati con l’unità d’Italia abbia un’utilità simile a quella di studiare il diritto romano o la storia greca. Se si rifuggi ogni inutile nostalgia, credo che approfondire il periodo storico dell’unità in tutte queste sfaccettature, assenti dai libri di scuola, sia tutt’altro che inutile. E dovremmo essere liberi di poterlo fare senza essere etichettati come neoborbonici o anti-italiani.
“Io vi proposi di fare un’inchiesta affinché una metà della nazione conoscesse appieno l’altra metà, e le due parti della Penisola si unissero fraternamente; mi rispondeste essere l’inchiesta inutile, i mali passeggeri (…). Voi vedrete se il sangue stesso degli uomini giustamente sacrificati onori il giovane regno, il quale sorge pure sulla terra dove Filangeri e Beccaria predicavano umanità, e dove sotto i migliori Governi napoletani si viaggiava sulle montagne coll’oro in mano. Fate voi stessi la vostra inchiesta: vedete se non avete permesso alla reazione di scoppiare, ai briganti di corrompere interi paesi, alle popolazioni di molti luoghi di turbarsi riflettendo all’avvenire promesso dalla nostra rivoluzione.”
Giuseppe Ferrari
Atti parlamentari, seduta del 2 dicembre 186
Riportato nell’articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera 17 marzo 2011
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