Inaugurata nel 1839, la stazione Bayard era uno dei due capolinea della prima tratta ferroviaria italiana, la Napoli-Portici. Il nome “Bayard” deriva dall’ ingegnere Armand Joseph Bayard de la Vingtrie, uno degli affidatari della concessione di costruzione della ferrovia da parte del Re Ferdinando II. Le locomotive che partivano dalla stazione erano tre, la Longridge, la Vesuvio e la Bayard. Nel 1843 una stazione gemella, da cui partiva il treno per Caserta, veniva costruita a lato della stazione Bayard.

Nel 1866 viene inaugurata la stazione centrale e la stazione Bayard viene trasformata in deposito-officina ferroviaria. Nel 1930 l’ex stazione subisce una nuova trasformazione ospitando una sala teatrale per il Dopolavoro Ferroviario delle Ferrovie dello Stato. I bombardamenti del 1943 ed un incidente nel porto, distruggono quasi tutta la struttura. Il terremoto del 1980 prosegue quest’opera di distruzione. Dall’anno del terremoto la struttura passa al Comune di Napoli, rimanendo in stato di abbandono fino ai giorni nostri.

La stazione Bayard rappresenta una parte importante della memoria storica della città e, direi, anche del paese e per tanto andrebbe recuperata velocemente. Reputo fondamentale però, ragionare su cosa potrebbe diventare e per farlo credo sia estremamente utile e produttivo avere un confronto con i residenti della zona, coinvolgendoli e capendo le loro necessità. Una volta decisa una destinazione d’uso, si potrebbe pensare di recuperare la stazione con dei fondi europei e/o tramite un bando di affidamento. E’ chiaro che questi percorsi chiederebbero molto tempo, soprattutto a livello burocratico: a mio avviso è una problematica che non deve spaventare. Prima si inizia il recupero della stazione, prima potremmo dare una nuova vita alla struttura.
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